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RANOCCHIA E I MERITI DI INZAGHI NELLO SCUDETTO DELL’INTER

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Andrea Ranocchia commenta l’attualità del calcio italiano e in particolare lo scudetto della “sua” Inter, squadra nella quale ha militato dal 2011 al 2022 in un’esperienza dai volti differenti e inframmezzata anche dai prestiti a Sampdoria e Hull City. L’ex difensore umbro, negli ultimi anni in nerazzurro, si è rivelato un prezioso uomo spogliatoio e ha vinto lo scudetto 2021 con Antonio Conte, partecipando anche ai successi con Simone Inzaghi in Supercoppa Italiana e Coppa Italia nel 2022. Dal momento dell’Inter parte l’intervista esclusiva rilasciata a sitiscommesse.com e, in particolare, dall’importanza di uno scudetto vinto nel derby.

L’importante era vincerlo. La verità è che ancora ho tantissimi rapporti con tanti di loro. Ho passato tanti anni lì e oltre ai giocatori, ho tanti amici, anche nello staff, nei vari componenti che poi ruotano intorno alla squadra quindi sono contentissimo e so quanto ci tenevano. Naturalmente vincerlo nel derby ha un sapore ancora più importante. Quindi diciamo che l’importante era vincere, però vincere nel derby è ancora più speciale”.

Ranocchia e il rapporto con Inzaghi

Andrea Ranocchia ha condiviso con Simone Inzaghi una sola stagione, la prima del tecnico piacentino alla guida dei nerazzurri dopo 22 anni di Lazio fra campo e panchina. Fu un’annata in cui l’allenatore non riuscì a vincere lo scudetto, perdendolo in volata contro il Milan, ma si aggiudicò due coppe e riportò l’Inter agli ottavi di finale di Champions League, dove mancava dalla stagione 2011-12.

Fin da subito Inzaghi si è imposto nell’universo della Beneamata sfoggiando un calcio offensivo, diventato un marchio di fabbrica della sua Inter che in questa stagione ha sforato il muro dei 100 gol fatti tra campionato, Champions League, Coppa Italia e Supercoppa Italiana, diventando una delle squadre che hanno segnato di più in Serie A.

Questo il pensiero di Ranocchia su Inzaghi: “Inzaghi è stato intelligentissimo a capire il livello della squadra, perché la squadra è una squadra forte e lui ha capito come doveva gestire i giocatori. Poi è un allenatore che, insieme al suo staff, prepara bene le partite, dà indicazioni che cambiano anche a seconda dell’avversario che incontra. Io mi ricordo quando giocavo per lui, che ogni partita la preparavamo tatticamente in maniera diversa a seconda dell’avversario, cosa che magari tanti allenatori non fanno. Lui ha capito l’importanza di avere questi giocatori, è molto bravo a gestirli, nel senso che è un allenatore con cui si riesce ad entrare in confidenza, è empatico verso il giocatore. Quindi magari il giorno in cui il giocatore non sta bene o ha un problemino, lui capisce come può gestirlo, non con le bastonate ma mettendosi nei panni del giocatore, aiutandolo in quel momento lì”.

Secondo l’ex difensore, la qualità più importante di Inzaghi è l’empatia e “per questo ha un rapporto con i giocatori molto forte e lo si vede. Lo si è visto anche nei vari festeggiamenti, nei vari meme che vengono fuori in internet… insomma è sempre apprezzato dai giocatori e questo è importante”.

Ranocchia e la Champions League dell’Inter

Il prossimo step dell’allenatore ex Lazio potrebbe essere quello di mantenere un rendimento alto sia in Serie A che in Champions League, senza sacrificare nessuna delle due competizioni. Quest’anno l’Inter è uscita agli ottavi di finale nella competizione europea dopo una vera e propria battaglia contro l’Atletico Madrid.

Secondo Ranocchia, “in Champions è dentro fuori soprattutto quando passi il girone… è sempre deciso dagli episodi, dallo stato di forma e l’Inter per me, purtroppo, non l’ha persa al ritorno perché comunque al ritorno l’Atletico ha fatto una grandissima partita, non si può che dire bravi agli avversari quando se lo meritano e quando fanno delle belle partite, ma tanto all’andata. All’andata ha creato tanto, ma non ha concretizzato le occasioni. Ma lì sono episodi perché comunque all’andata l’Inter ha fatto una grande partita, ha creato tantissimo ma gli è mancato l’ultimo passo perché se fossero riusciti ad arrivare a Madrid con un punteggio diverso sicuramente sarebbero passati”.